CORVO IMPERIALE

Stato di conservazione

Il Corvo imperiale è il più grande passeraceo. È in grado di planare per lunghi tratti e lasciarsi sollevare dalle correnti ascensionali senza battere le ali. Soprattutto in primavera volteggiano a coppie ad alta quota, per poi chiudere a metà le ali, girarsi su di un lato e lasciarsi cadere verso il basso in picchiate mozzafiato. Riescono persino a volare per brevi tratti con la pancia verso l’alto. Le coppie restano unite per la vita e rafforzano il loro legame grattandosi dolcemente, imbeccandosi e curandosi il piumaggio a vicenda. Essendo in grado di sopraffare anche giovani di ungulati ed altri animali, il Corvo imperiale è stato a lungo considerato un uccello nocivo e perseguitato duramente. Oggi si sa che è un importante operatore sanitario poiché si ciba soprattutto di carogne.

GRACCHIO

Stato di conservazione

Il Gracchio è una figura famigliare per i frequentatori della montagna: acrobata dell’aria, veleggia senza fatica attorno alle cime più alte tenendo testa ai venti più impetuosi. Il turismo invernale permette a questi uccelli di resistere anche durante la stagione fredda ad altitudini di oltre 3’000 m. Nelle vicinanze dei ristoranti di montagna e dei luoghi di pic nic abbandonano ogni timore verso l’uomo e si lasciano viziare dai turisti con ogni prelibatezza. In caso di periodi di cattivo tempo i gracchi alpini scendono a valle anche in estate e si possono osservare in volo a gruppi sopra i tetti dei villaggi, messaggeri di nevicate precoci. Come molti corvidi, i gracchi alpini sono monogami; sono già state osservate coppie fedeli per più di otto anni.

RIGOGOLO

Stato di conservazione

I parenti più prossimi del Rigogolo, uccello dall’apparenza esotica, vivono nelle zone tropicali africane e asiatiche. Malgrado il suo appariscente piumaggio giallonero, nelle chiome degli alberi inondate di luce non è facile scoprire questo uccello dalle abitudini riservate. Il suo melodioso canto flautato, a cui è dovuto anche il suo nome, ne svela tuttavia la presenza (ammesso che non si tratti di uno storno, geniale imitatore…). Il Rigogolo è nostro ospite solo per tre mesi l’anno, per il resto del tempo vive nelle foreste equatoriali, accanto ai suoi parenti sedentari.