GRIFONE

Stato di conservazione

Un tempo, quale consumatore di carogne, il Grifone non aveva una buona fama. Tuttavia, nella nostra società attuale è in atto un cambiamento e in numerose regioni questo affascinante rapace è di nuovo in aumento. Per poter penetrare meglio all’interno delle carcasse, il capo e il lungo collo del Grifone sono ricoperti solo da una rasa lanugine, mentre il collare di penne alla base del collo impedisce al resto del corpo di sporcarsi. Gli uccelli perlustrano sistematicamente una regione senza perdere d’occhio i loro conspecifici o altri uccelli alla ricerca di cibo come nibbi, corvi imperiali o capovaccai. In questo modo i grifoni trovano molte carcasse in tempi sorprendentemente brevi anche su terreni accidentati.

AQUILA REALE

Stato di conservazione

L’Aquila reale detta anche – la “regina dell’aria” – raggiunge un’apertura alare di 2,2 metri. Gli effettivi di questo maestoso rapace si sono ripresi dopo diversi anni in cui erano in diminuzione, e oggi, le Alpi segnalano il “tutto esaurito”. A causa del grande numero di individui non accoppiati, le coppie nidificanti vengono ripetutamente coinvolte in dispute territoriali durante le quali devono a più riprese allontanarsi dal nido; questo fatto riduce il successo riproduttivo e funge quindi da regolatore naturale della popolazione.

AVVOLTOIO DEGLI AGNELLI

Stato di conservazione

Con un’apertura alare di oltre 2,6 metri, l’Avvoltoio degli agnelli” (comunemente noto come Gipeto) è il più grande uccello delle Alpi. Un tempo, attorno a questo rapace circolavano numerose storie, che gli hanno procurato, tra l’altro, il suo secondo nome di “avvoltoio degli agnelli”. Ritenuto per ignoranza un concorrente dell’uomo e grazie a premi per il suo abbattimento, il Gipeto è stato perseguitato con accanimento e portato all’estinzione alla fine del 19esimo secolo. Nel 1986 è partito un programma internazionale di reintroduzione nelle Alpi del mitico rapace.